In occasione del lancio della seconda edizione di I.D.A., riporto un articolo che avevo scritto nel 1987 per un convegno della SIP a Parma: “Strategie per la nuova formazione del medico”.

I messaggi sono semplici, quasi ovvi dopo 34 anni. Sono praticamente tutti scontati, oggi. La classificazione fra sistemi tutoriali intelligenti e ambienti di apprendimento è attualissima, non staremo qui a ripeterla: basta leggere per capire!

I consigli, le raccomandazioni enunciate nell’articolo sulla ricerca e sulla sperimentazione sono oggi al centro degli interessi, delle preoccupazioni, degli obiettivi della determinazione non tanto della società che ho creato sin da subito focalizzata sulle educational technologies, ma della Comunità Europea nel suo insieme, con il gruppo di lavoro AIDA del Parlamento Europeo.

Non si tratta questa volta di visionari filosofi, ma di concreti imprenditori, amministratori, politici, ingegneri, scienziati, tutti all’unisono orientati a spingere l’Europa a “non perdere più il treno della competitività”.

Come? Fra tutte le tecnologie, l’Europa oggi si occupa di Intelligenza Artificiale, ovviamente sia nella sua versione storica simbolica che di quella sub-simbolica tanto di moda.

Per quale obiettivo? Per non rimanere succubi della sovranità tecnologica, industriale, scientifica e di conseguenza economica, politica e sociale di USA e Cina. In tutti i settori, fra cui anche l’apprendimento.

Un tema su cui, come risulta dal testo in seguito allegato, mi ero chiaramente espressa 34 anni fa.

Grazie Europa, ci saremo ancora anche noi per quanto possibile, nella corsa comune per raccogliere la sfida dell’innovazione: perché ci sta a cuore, ora come sempre, il futuro.