Gianna MartinengoFondatrice e Presidente Didael KTS -, Membro International Advisory Board @Stoa panel for the Future of Science & Technology(PE).
Umanista tecnologa, imprenditrice, pioniera della transizione digitale, applica la sua filosofia “inspired by user, driven by science” agli ambiti della ricerca e del business, dell’innovazione tecnologica, dell’empowerment al femminile.  Il suo percorso professionale la vede imprenditrice del “fare” con una naturale predisposizione all’innovazione.
Proattiva rispetto alle trasformazioni della società, ha anticipato lo sviluppo delle tecnologie al servizio dei cittadini, con un’appassionata attività di ricerca e sperimentazione delle nuove tecnologie dell’apprendimento. Pioniera nel suo settore, ha fondato numerose start-up in Italia e all’estero, sviluppato 1000 progetti di innovazione tecnologica e sociale. Le numerose attività di ricerca (oltre 70 progetti europei) le hanno consentito di lavorare con circa 400 realtà imprenditoriali, centri di ricerca ed università a livello internazionale.

 

1. Umanista tecnologa, Imprenditrice e Pioniera del Digitale. Per citarla “Dietro alle idee, sempre le persone e la loro competenza”. Nella sua personale classifica, quanto contano le competenze economico finanziarie?

Molto, non solo per le imprese, ma per ogni singolo cittadino. Tutti “investiamo” su di una iniziativa o una persona, con una percentuale di rischio correlata, sperando di avere un riconoscimento se essa avrà successo. La consapevolezza del rischio va di pari passo con la fiducia (o la sfiducia): il mondo funziona quasi sempre con leggi probabilistiche e dobbiamo saper valutare il rischio delle nostre iniziative. La finanza traduce in risorse economiche questi concetti e processi utili per tutti. È indispensabile sapere come ottenere fiducia e come operare per ricompensarla, così come dare fiducia (ad esempio investendo su iniziative di altri) e recuperare la ricompensa del rischio affrontato.

2. Non può esserci educazione finanziaria senza educazione digitale, è d’accordo?

Certamente si. Direi educazione informatica, una estensione indispensabile. Il motivo è semplice: l’Informatica è la Scienza dell’Informazione, da essa conseguono le varie tecniche fra cui il supporto dell’Informazione di tipo digitale (fatto di bits) necessario per poter utilizzare calcolatori e reti. Grazie a questo, gran parte della produzione, trasformazione, comunicazione e consumo di Informazione possono essere resi automatici (anche se molto spesso in interazione con umani). Tutti i processi fondati su Informazione, oggi, sono fortemente influenzati dall’Informatica: dunque dal supporto digitale che ne fa parte. La finanza è un esempio. Sfido chiunque a trovare processi fondati sull’Informazione che ***non*** siano influenzati oggi dal “digitale”!

3. Con quali strumenti o modalità il Fintech può migliorare la cultura economica dei cittadini?

La finanza è sempre di più Fintech, cioè basata su tecnologie informatiche. Gli strumenti per il suo utilizzo saranno selezionati dal grande pubblico, che è sempre più raffinato ed esigente nelle sue scelte. Personalmente, sono convinta che quel che conta per la finanza del futuro sia la fiducia delle persone. Questa si ottiene con l’interazione: trasparenza, reputazione, etica, fatti concreti – non solo pubblicità emotiva – saranno sempre più richiesti e gli strumenti seguiranno di conseguenza.

4. Ci racconta in cosa consiste e quali obiettivi si è data con il progetto internazionale “Women&Technologies®”?

Ho fondato Womentech certa che le tecnologie possano fare molto per le donne, ma ancora di più le donne per le tecnologie, riconoscendo anche al genere femminile una visione olistica delle tecnologie, da cui consegue la capacità non solo di utilizzarle, ma anche di inventarle.
Volevo inoltre superare lo stereotipo per cui la tecnologia, come peraltro la finanza, non fosse un mestiere per donne e dimostrare al contrario che “Donne e Tecnologie” fosse un binomio vincente.

Nello svolgimento delle sue attività, l’Associazione (progetto nato nel 1999, trasformato in Associazione dal 2009) intende riferirsi a principi quali l’anticipazione dei temi del futuro del lavoro; la valorizzazione delle competenze; la parità come opportunità per la società se viene interpretata come sinergia fra generi distinti; l’attivazione di iniziative di informazione, orientamento, formazione e divulgazione, strettamente collegate al mondo della scienza e delle tecnologie.

5. Prima e dopo pandemia. Sono cambiati i temi chiave ed i contenuti del mondo finanziario?

La pandemia ha cambiato molto sia le nostre convinzioni che i nostri comportamenti. Due concetti chiave emersi in modo inequivocabile sono la priorità assoluta della scienza e della tecnologia rispetto ad economia, finanza ed anche politica, e la globalizzazione dei fenomeni (frontiere, barriere, differenze si sono dimostrate insignificanti di fronte al virus). Rispetto al mondo finanziario ci saranno le conseguenze rilevanti che possiamo immaginare: più rispetto per la sovranità scientifica e tecnologica, con investimenti massicci per assicurarla, e più attenzione per una umanità con minori frontiere, barriere, disuguaglianze. Conviene a tutti pensare a “noi” piuttosto che “prima vengo io” e pensarci con gli strumenti della scienza, che sono essenzialmente: misurare per capire e prevedere i fenomeni.

 

Intervista su “Ipse dixit – FEduF”