La disponibilità di nuove tecnologie impone, in un tempo relativamente breve, prima di tutto di adattarsi, in seguito di adottarle. Queste tecnologie hanno radicalmente modificato il modo in cui comunichiamo, cambiando il modo in cui siamo, viviamo, lavoriamo, interagiamo.

Il mio dominio professionale, dal 1983, è “Interazione Umano-Umano potenziata dalle tecnologie”, al tempo nella Istruzione Assistita dall’Elaboratore, ora in ogni attività umana.

La maggior parte delle attuali applicazioni ICT è essenzialmente basata sull’interazione tra gli esseri umani, mediata e potenziata dalle macchine. L’interazione è tipicamente Inter-Azione, cioè modificare la memoria o il comportamento dell’altro in base ai nostri obiettivi. In un futuro in cui i servizi prevarranno sui prodotti tradizionali, l’interazione efficace si appresta a diventare l’essenza della maggior parte delle attività umane.

L’efficacia dell’interazione è misurata dagli effetti che ha sul “partner” (il soggetto con cui si interloquisce) in un dialogo. Dipende non solo dall’affidabilità e dalla velocità del canale di comunicazione (la tecnologia della comunicazione), ma dal contenuto del messaggio.

La conoscenza e la consapevolezza del partner, in qualsiasi processo interattivo, diventano la chiave del successo. Spostare l’attenzione dalla comunicazione “pura” e dalle tecnologie computazionali alla conoscenza nascosta nelle conversazioni è stato il mio contributo all’interno delle ICT.

Nuove competenze possono essere identificate dopo una seria analisi della struttura socio-tecnica dei processi interattivi. Intendiamo, ad esempio: l’inclusione degli esseri umani non solo come consumatori, ma anche come produttori di dati, informazione e conoscenza (dal Web 2.0); l’inclusione di comunità strutturate (aspetti sociali, emergere di conoscenza e intelligenza collettiva, gestione di strutture che riflettono il consenso); la consapevolezza della necessità di una visione olistica dei problemi, inclusa la natura degli esseri umani (ad esempio: fiducia, reputazione, ma anche emozioni). Inoltre, aspetti storicamente attribuiti alla cultura: la filosofia del linguaggio, le scienze sociali e le arti dovrebbero essere incluse nelle competenze che si prevede siano fondamentali nei lavori futuri.

Se la conoscenza, in questo periodo storico, è complessa, in cambiamento, in continua crescita, è necessario che venga integrata e contestualizzata nei contesti delle singole professioni: anche il lavoro, infatti, vive gli stessi mutamenti. Chi riesce a padroneggiare questo nuovo modo di intendere il sapere riesce ad aumentare il proprio livello di competition.

La competitività riguarda oggi sia il comportamento individuale che collettivo. Essere competitivi dipende da come le persone sono in grado di trasformare la conoscenza digitale per innovare. Le tecnologie non sono solo un modo per “automatizzare” vecchi processi al fine di accelerarli ed evitare errori, ma rappresentano una radicale trasformazione dei processi aziendali, a volte anche della missione dell’azienda.

Importanti energie nascoste sono rappresentate dalle donne. Uno dei “clichè” più comuni è che le donne siano meno “tecniche” degli uomini; questa opinione è spesso considerata una mancanza di professionalità in generale. Ci sono buone ragioni per credere che questa deduzione sia sbagliata. Un altro stereotipo è che le donne sono più facilmente influenzabili, più emotive, sentimentali, quindi più fragili. Tuttavia, se la consapevolezza del partner nella comunicazione è la chiave per un’interazione efficace, queste sono qualità fondamentali e non punti deboli pericolosi! Inoltre, se l’intelligenza prevalente è collettiva, allora le abilità native e di vita delle donne (creatività, empatia, negoziazione, problem solving, passione, flessibilità) sono essenziali per qualsiasi lavoro, in un futuro potenziato dalle tecnologie.

Riteniamo che, indipendentemente dal genere, le competenze scientifiche e tecniche debbano essere integrate con le discipline umanistiche (cultura, arte, ma anche scienze sociali, linguistica, antropologia) al fine di promuovere un approccio multidisciplinare e olistico alle soluzioni.

Un approccio così positivo e costruttivo rinforzerà le nostre competenze e ci consentirà di essere efficaci e collettivamente competitivi.

Gianna Martinengo


Inspired by users, driven by science
www.didaelkts.itwww.didaelkts.com