Una raccolta di grandi firme di Agendadigitale.eu ci accompagna a comprendere l’anno che è appena cominciato, sotto il profilo dell’Agenda digitale. I punti aperti sono ancora tanti, le incognite numerose, ma almeno ci sono i piani per una “messa a terra” dei progetti
Non è stato il 2015 l’anno della chiarezza e dell’attuazione dell’Agenda digitale (sola eccezione di spicco: la fattura elettronica). Lo sarà il 2016? Molti indizi lo lasciano pensare. Comincia infatti adesso un biennio di fuoco che ci porterà a dicembre 2017: è questa la scadenza individuata dal Governo per realizzare l’impianto dell’Agenda digitale.
Lo switch off dei rapporti cartacei e analogici tra PA e cittadino, verso una interfaccia unica e modulare (Italia Login), end to end (dall’autenticazione al pagamento). Una Scuola all’altezza della contemporaneità. Una rete banda ultra larga che coprirà tutti. L’ingresso dell’Italia nella quarta rivoluzione industriale. Sono soltanto alcuni degli ambiti che al 2017 troveranno una realizzazione o almeno un punto molto avanzato di maturità (per cui si potrà dire o no “ce la faremo”).
Il Governo si gioca tutta la propria credibilità da qui al 2017, anche in vista delle successive elezioni. E nel 2016 gli toccherà partire bene, facendo una cosa che finora non è riuscito a fare: innescare il circolo virtuoso della crescita innovativa a tutto campo, agendo sulle leve di comando.
Non c’è riuscito, non solo perché i progetti di innovazione sono ancora quasi tutti sulla carta, ma anche (soprattutto) perché su questi bisognerà poi fare leva per arrivare ai benefici reali per la società e l’economia italiane. L’attuazione dei progetti è insomma condizione necessaria ma non sufficiente alla trasformazione reale, positiva dell’Italia.
Questo è un passaggio di riflessione ancora immaturo, in Italia, e comincia a farsi- non a caso- proprio sulla scorta del primo progetto già avviato: la fattura elettronica. Da cui ci si augura appunto quel circolo virtuoso di trasformazione per aziende e PA, al momento ancora piuttosto superficiale.
Di positivo c’è che gli attori hanno cominciato a lavorare sul serio all’attuazione dell’Agenda digitale. In questo ambito possiamo annoverare il piano (triennale) appena annunciato dall’Agenzia per l’Italia. Annunciato, non realizzato: intendiamoci bene. Siamo nella fase preliminare a una vera attuazione della trasformazione digitale.
Momento cruciale. Ecco perché vogliamo chiamare il 2016 l’anno della chiarezza. Si chiarirà- con un bel o brutto cominciare- se l’attuazione riuscirà nei tempi sperati; si chiariranno molte incognite che ancora affliggono progetti e persino (in alcuni casi, vedi Riforma Pa ora approvata solo in via provvisoria dal Consiglio dei ministri) le norme.
Si chiarirà, insomma, con una buona approssimazione, se l’Italia riuscirà a restare un Paese evoluto o sarà condannata a continuare la propria decadenza senza ritorno. Già, perché- ricordiamolo- in fondo nella rivoluzione digitale c’è questo in ballo.
Nel nostro piccolo, noi di Agendadigitale.eu, vogliamo aiutare nella comprensione della partita che si sta dischiudendo quest’anno. Ecco perché abbiamo messo insieme in questa newsletter speciale una raccolta di articoli utili a mettere a fuoco il 2016.
Giacché- ed è un motto “illuminista”- solo dalla comprensione può nascere la trasformazione.
Buona lettura.
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